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Perugia, apre la mostra L'enigma del Maestro di San Francesco

Galleria nazionale dell'Umbria In mostra L'enigma del Maestro di San Francesco

L'enigma del Maestro di San Francesco. Lo stil novo del Duecento umbro è la mostra che si inaugura il 9 marzo in Galleria nazionale dell'Umbria a Perugia. All'evento inaugurale alle 17 in sala dei Notari è atteso il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Il direttore del museo, Costantino D'Orazio. ha presentato in anteprima il progetto espositivo insieme a Fra Giulio Cesareo del Sacro Convento di Assisi, all'assessore comunale Gabriele Giottoli e ai tre curatori Andrea De Marchi (Università di Firenze), Emanuele Zappasodi (Università di Siena) e Veruska Picchiarelli, storica dell'arte della Galleria nazionale dell'Umbria.
"Il progetto apre le attività del mio mandato in Umbria ma è nato sotto la direzione del mio predecessore Marco Pierini - spiega D'Orazio -. Una mostra che, oltre a valorizzare opere della collezione permanente del museo, accoglie capolavori provenienti dall'Umbria ma anche da lontano da prestigiosi musei di Londra, Parigi e Washington, creando un percorso di alto livello scientifico".
Sessanta capolavori e una stanza immersiva restituiscono lo stil novo del Duecento umbro con un allestimento di grande suggestione curato da Maria Elena Lascaro.
"Una stagione di grande fermento in cui Perugia poteva considerarsi una sorta di caput mundi dell'epoca", precisa il professor De Marchi mettendo a fuoco il contesto in cui operò il misterioso Maestro cantore della vita di San Francesco e che operò dopo Giunta Pisano e prima di Cimabue. "Fu lui a dare il la alla rivoluzione di Giotto", aggiunge D'Orazio. E sono proprio Cimabue e Giotto a oscurare la fama del Maestro a cui i frati minori si rivolsero per affidargli l'incarico di lavorare alle vetrate della Basilica in Assisi e poi per chiedergli di decorare la chiesa inferiore. Qui tra fregi, smalti e vetri lucenti incastonati nelle volte, il Maestro raccontò nelle navate che portano all'altare il primo ciclo delle storie di San Francesco in parallelo con quelle di Cristo. Affreschi che in mostra vengono restituiti nella sala immersiva.
La mostra apre anche gli eventi per le celebrazioni dell'ottavo centenario dall'impressione delle stigmate a San Francesco come ha sottolineato in una video messaggio Davide Rondoni, presidente del Comitato nazionale.
Il percorso Al centro della sala espositiva in cui domina il blu notte c'è un'esclusiva: per la prima volta è stato ricostruito l'allestimento dell'altare della chiesa di San Francesco al Prato dove si erigeva il grande crocefisso di 4 metri realizzato dal Maestro, tra i beni più preziosi della Gnu, e in una vetrina climatizzata è stato ricollocato il dossale, dipinto su entrambi i lati, che integrava la grande Croce.
Sette le sezioni realizzate: dal punto di partenza con l'opera umbra di Giunta Pisano alla conclusione con l'opera del Maestro del Trittico Marzolini. Oltre alle opere già citate segnaliamo il dossale con San Francesco e quattro miracoli post mortem del Museo del Tesoro della Basilica papale di San Francesco in Assisi, uno dei capolavori del secolo, a confronto con l'altra versione della Pinacoteca Vaticana e con la Croce firmata della Porziuncola. Eccezionalmente esposta la tavola con l'effigie del Santo sulla quale, secondo tradizione, spirò il Poverello, conservata sempre nel museo della Porziuncola. Non meno rilevante la possibilità di apprezzare le opere del probabile Gilio di Pietro da Pisa e le figure di seguaci come il Maestro delle Croci francescane e il Maestro della Santa Chiara, grazie all'eccezionale presenza, per quest'ultimo, della pala agiografica proveniente dalla Basilica della santa, datata 1283, e della monumentale croce dipinta del Museo Civico Rocca Flea di Gualdo Tadino. E appunto la produzione del Maestro del Trittico Marzolini.
Di grande interesse anche la sala con i testi miniati medievali.
La sala immersiva Al piano superiore dell'allestimento c'è una sorpresa: si entra eccezionalmente nella chiesa della basilica inferiore in Assisi. Come? All'interno del percorso è stata allestita una sala immersiva che, grazie a rilievi acquisiti con laserscanner 3D, ricostruisce le pitture murali realizzate dal Maestro di San Francesco nella basilica inferiore, in parte compromesse dagli interventi avvenuti alla fine del XIII secolo, in particolare dopo l'arrivo di Giotto. Sei minuti di viaggio nella basilica inferiore che vengono riproposti in loop ai visitatori. Il lavoro porta la firma di Simone Passacantilli, consulente di Piero e Alberto Angela. "Gli esperti hanno realizzato dei disegni fotogrammetrici con cui hanno completato le decorazioni e ipotizzato la posizione delle figure - spiega il direttore Costantino D'Orazio durante la vista di anteprima - qui si fa un viaggio che è da una parte scientifico e dall'altra è letteralmente immersivo". "Le immagini - aggiunge D'Orazio - saranno poi restituite alla proprietà del Sacro Convento con la speranza che ad Assisi si possa riproporre la sala stessa".
La mostra, dopo l'evento inaugurale che prevede anche visite notturne, sarà aperta al pubblico fino al 9 giugno.

Nata a Perugia, classe 1963, Sabrina Busiri Vici è laureata in Scienze Politiche all'Università degli studi di Perugia. Giornalista professionista dal 1998. Nel 2005 entra nella redazione del Corrie...