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Silenzio tombale sulla manovra contro Salvini

Matteo Salvini Matteo Salvini

Perché l'Ordine dei giornalisti non si muove? Ci sarà un'inchiesta seria della magistratura? Troppi politici tacciono: perché? Domande impellenti a cui è doveroso dare risposte serie per fare luce sull'inchiesta farlocca ordita ai danni di Salvini sui presunti finanziamenti russi alla Lega.
Ecco, la denuncia di Matteo Salvini sulla manovra inscenata contro il suo partito in una vicenda in cui sono già emersi intrecci paurosi tra giornalismo, toghe, servizi stranieri e sinistra, sembra non dover lasciare traccia nei commenti. È glaciale il comportamento di media e politica, quasi ad aver sottoscritto un patto di mutuo e ignominioso silenzio sul tentativo fallito di criminalizzazione di un partito politico.
Eppure dovrebbe indignare il tentativo di far passare l'hotel Metropole di Mosca come crocevia degli affari della Lega. Inesistenti, come hanno stabilito gli inquirenti che se ne sono occupati. Non un solo rublo o dollaro è finito nelle casse del Carroccio o nelle tasche dei suoi uomini. L'archiviazione è stata chiesta dalla Procura titolare dell'indagine, l'archiviazione è stata decisa dal giudice.
Ma non può finire così, perché c'è chi ci ha provato a orchestrare il trappolone antiLega e bisogna scoprirlo senza se e senza ma.E solo adesso viene fuori - da un'inchiesta de La Verità - un intreccio scandaloso: volevano far fuori Salvini con tutti i mezzi. E come fai a non ricordare quella famosa frase di Palamara? "Salvini ha ragione ma va attaccato". Se ne occuperà anche il Copasir, per capire se i servizi italiani fossero davvero all'oscuro di quel che combinavano anche i loro colleghi russi. Ma è osceno anche il silenzio della sinistra. Per anni lo sciacallaggio è stato enorme. E quando tutto si dimostra falso - e anzi con manovre torbide per farlo apparire reale - scompaiono i compagni che inneggiavano alla moralità. Scomparsi. Non dicono nulla e ovviamente non chiedono scusa per l'errore. E anche questo è uno scandalo.