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Terremoto 2016, Castelli: "Tutti nelle prime case entro l'anno. Basilica di Norcia? Per il Giubileo"

Guido Castelli Il commissario Guido Castelli

Con la consegna dei lavori prevista per sabato 4 maggio , prenderanno il via i lavori per la ricostruzione di Castelluccio di Norcia, borgo distrutto dal terremoto del 2016. Si partirà con il rifacimento di terrazzamenti, sottoservizi, strade principali e secondarie, in modo da permettere la partenza anche dei cantieri privati che si trovano all'esterno del perimetro della piastra su isolatori sismici. L'occasione è buona per fare il punto sui territori umbri del terremoto con il commissario straordinario per la riparazione e ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli.
- Tra pochi giorni parte la ricostruzione di Castelluccio di Norcia, a quasi 8 anni dal terremoto del 2016. Diventerà il borgo più tecnologico d'Italia: quali le difficoltà e i tempi?
Le difficoltà sono quelle oggettivamente legate a un grande progetto sperimentale, un cantiere unico nel suo genere che dunque va oltre gli standard della normale ricostruzione. Il borgo verrà interamente collocato su una piastra antisismica al fine di garantirne la sicurezza, una tecnologia che normalmente viene utilizzata solo rispetto a edifici singoli. Certamente crediamo molto in questo progetto e nella rinascita di Castelluccio, un luogo unico dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, strategico dal punto di vista turistico per tutto il territorio circostante. Rispetto ai tempi di realizzazione, ritengo che in questo momento sia opportuno parlare di avvio e consolidamento dei lavori, procediamo un passo alla volta. L'obiettivo è sempre lo stesso: ricostruire garantendo la massima sicurezza possibile a un patrimonio edilizio che, prima o poi, dovrà contrastare una nuova scossa.
- Ha fissato il termine del 30 giugno 2024 per la presentazione dei progetti di ricostruzione delle prime abitazioni. A che punto siamo in Umbria e come si procede rispetto alle altre regioni del Cratere?
La decisione di indicare questo termine nasce dall'obiettivo primario che mi sono prefissato per il 2024: far rientrare nelle proprie abitazioni, quanto prima possibile, i cittadini che a causa del sisma hanno dovuto lasciare la prima casa. Questa è la missione più importante all'interno di quel percorso verso il ritorno alla normalità a cui lavoriamo senza sosta, dopo gli sconvolgimenti causati dal sisma. Lo scorso anno abbiamo impresso alla ricostruzione un vero e proprio cambio di passo, adesso è giunto il momento di procedere oltre e di definire un "prima" e un "dopo": la scadenza perentoria rispetto al deposito dei progetti per la prima casa è un passaggio indispensabile per l'apertura dei cantieri. Per quanto riguarda l'Umbria, il quadro evidenzia segnali positivi, che dobbiamo incrementare lavorando sempre più. Le richieste di contributo concesse per la ricostruzione privata sono 3.141, i cantieri avviati ammontano a 3.097 e quelli conclusi sono 1.809. Norcia è il primo Comune dell'intero cratere per istanze concesse e, con una quota superiore al 60%, per cantieri conclusi. Sono dati che mi inducono a proseguire lungo la rotta tracciata, consapevole del fatto che possiamo lavorare con efficacia grazie alla collaborazione instaurata con la Regione Umbria e l'ufficio speciale per la ricostruzione.
- La ricostruzione della basilica di San Benedetto a Norcia, è un simbolo. Quando potrebbe riaprire?
Il desiderio mio e di noi tutti è che questo luogo così importante per l'Italia, la cristianità e l'Europa intera, torni ad accogliere la comunità dei fedeli il prima possibile. L'anno prossimo ci sarà il Giubileo, che la riapertura avvenga in coincidenza con questo grande evento di richiamo mondiale è più di un auspicio. Sarà un momento che darà nuova speranza e ulteriore fiducia non solo alla città, ma a tutte le comunità del sisma. Già la possibilità di celebrare la santa messa al suo interno, come avvenuto in occasione della ricorrenza del 30 ottobre scorso, è stato un momento estremamente significativo ed emozionante.
- La ricostruzione non è solo quella dal punto di vista dell'edilizia ma anche delle comunità, alcune già in affanno a causa dello spopolamento, che mancano sempre di più...
Assolutamente sì: la crisi demografica è il convitato di pietra di tutto il processo di ricostruzione e rigenerazione del territorio. E' per questo che, accanto alla ricostruzione materiale, la Struttura commissariale è impegnata anche nella riparazione economica e sociale del cratere. Una strategia resa possibile dal chiaro sostegno del governo e dalle risorse messe a disposizione dal programma NextAppennino. Scuole, ospedali, servizi, sostegno al tessuto imprenditoriale, valorizzazione culturale e turistica: sono tutti elementi che stanno dentro la stessa visione, tesa a preservare il tessuto umano e identitario delle nostre comunità, creando nei nostri borghi opportunità di vita e di crescita, al fine di incentivare le persone a restare nella loro terra. Il progetto per la ricostruzione dell'Istituto omnicomprensivo Fidati di Cascia, la riqualificazione della stazione di Baiano di Spoleto all'interno del progetto Stazioni del territorio, il nuovo distaccamento dei Vigili del fuoco Valnerina che nascerà a Norcia, i lavori che avanzano nei cantieri degli ospedali di Cascia e Norcia, la Comunità energetica rinnovabile del Bim del Nera e Velino , il ponte tibetano di Sellano: sono testimonianze, diverse tra loro, che convergono su un unico obiettivo, quello di contrastare il fenomeno dello spopolamento. Ricostruire non basta, di questo ne siamo tutti consapevoli. Bisogna fare di più e, da questo punto di vista, bisogna riconoscere che lo sforzo economico profuso è senza precedenti.
- Sgravi fiscali per i pensionati che dall'estero vanno a risiedere nelle zone terremotate, questa misura in Umbria non ha funzionato. Intende rilanciarla o modificarla considerato che alcuni sindaci chiedevano di estenderla anche ai giovani?
La misura non ha avuto un apprezzabile riscontro e, comunque, va divulgata e promossa con più scrupolo. I nostri borghi sono luoghi naturalmente vocati a garantire una qualità della vita che inevitabilmente attira, da decenni, nuovi residenti anche dall'estero. C'è una condizione preliminare perché l'attrattività, magari aiutata da alcuni fattori di vantaggio fiscale, possa funzionare: la connessione con il mondo. E parlo di connessioni fisiche, legate al trasporto di persone e merci (su rotaia o su asfalto), e di connessioni digitali. C'è un nomadismo di lavoro che potrebbe essere utilmente intercettato nei nostri bellissimi borghi, ma la condizione dello smart working o di ogni altra forma di lavoro da remoto è quella di poter contare su connessioni digitali efficienti. Il rilancio della proposta di sgravi fiscali per nuovi residenti che vengono dall'estero, o per giovani italiani, dipende anche dalla capacità di assicurare connessioni e infrastrutture. Un Appennino centrale sicuro, connesso e sostenibile: un posto ideale dove vivere.
- Il superbonus derogato per la zona del cratere, è comunque una misura a scadenza. Lei ha dichiarato di lavorare già a un sostegno che possa sostituirlo ma con un orizzonte più ampio e meno impattante per il Governo. Cosa ci può dire in merito?
A scanso di dubbi o interpretazioni, desidero chiarire ancora una volta che il plafond di 330 milioni di euro a disposizione per il cratere 2016 nell'anno 2024 sarà assolutamente sufficiente rispetto alle necessità. Certamente il 110% è una misura di grande importanza per favorire l'opera di ricostruzione dell'Appennino centrale, minacciato dal caro prezzi e dall'inflazione, e il Governo, consapevole di ciò, ha deciso di prolungarlo per i nostri territori fino al 31 dicembre 2025, garantendo cedibilità del credito e sconto in fattura. Questa data non è così lontana e, al contempo, sappiamo che permangano alcune criticità legate alla macchinosità del Superbonus. Alla luce di questi fattori stiamo già ragionando sulla possibilità di introdurre misure che compensino l'esaurimento del 110, attraverso l'aumento del contributo parametrico. Su questo siamo al lavoro e sono certo che verrà trovata una soluzione idonea che tuteli cittadini e imprese.