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Sellano, il ponte tibetano trampolino per la Valnerina

Ponte tibetano Sellano Il ponte tibetano

Qualcuno sostiene che un ponte tibetano è lontano dalla storia e dalle tradizioni dell'Umbria, ma nel mondo di oggi - lo dobbiamo riconoscere - potrebbe rivelarsi una valida calamita di turisti. E' necessario, però, da subito, che al ponte venga unito tutto quello che il territorio offre attorno.
Cento anni fa Sellano era conosciuta, anche all'estero, per le sue lime. Qui venivano prodotte le migliori in assoluto. Le lime diedero a lungo lavoro e portarono soldi. Molti sellanesi rinunciarono perfino a emigrare preferendo restare per produrre lime e raspe. Sellano, nei prossimi cento anni, sarà conosciuta per il suo ponte tibetano, oggi (ma chissà fino a quando) il più alto d'Europa.
Le lime di Sellano sono ormai solo un ricordo menzionato da Wikipedia e da qualche libro di storia locale; il ponte di Sellano, presto, sarà un nuovo re di quel regno, effimero quanto popolare, dei social. Ma come le lime, il ponte darà sicuramente un grande beneficio all'economia di questo luogo, di tutta la Valnerina e anche al resto dell'Umbria.
L'assalto di turisti e forestieri è garantito. E il flusso che si può creare potrebbe durare molto a lungo. Potranno aprire nuovi ristorantini e trattorie, bed e breakfast e agriturismi. E ora, una terra che dopo i terremoti del 1997 e del 2016 era sull'orlo del baratro, quello stesso baratro ha l'occasione di poterlo superare guardandolo dall'alto di un ponte. Un ponte che, se ben promosso, potrà essere, in tempi brevi, un vero trampolino. Per avere, però, effetti duraturi c'è una necessità immediata: fare sistema.
Il ponte tibetano non deve essere il ponte di Sellano. Deve essere il ponte di tutta la Valnerina e va inserito in un più ampio sistema di offerta turistica integrata. Un'offerta che, mettendo insieme anche il sacro al profano, deve unire Sellano a Norcia, Cascia, Preci, Scheggino e a tutti quei piccoli borghi che costituiscono il vero grande tesoro di quest'area unica e preziosa per le sue bellezze e peculiarità. Il ponte di Sellano deve, insomma, diventare l'occasione di una nuova ampia proposta turistica.
Una proposta che, oltre a dare benefici economici al territorio, potrebbe evitare fin da subito anche quel pericoloso fenomeno che, dopo gli ultimi terremoti, sta spingendo tanti giovani - e non solo - ad abbandonare la Valnerina.
sergio.casagrande@gruppocorriere.it
X: @essecia

Sergio Casagrande inizia l'attività giornalistica all'età di 14 anni, nel 1981, come collaboratore de Il Tempo e della Gazzetta di Foligno. E' stato il più giovane pubblicista (1985), il più giov...