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Amanda Knox, la difesa: "Va assolta dall'accusa di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba"

Patrick Lumumba Patrick Lumumba

Amanda Knox deve essere assolta dall'accusa di calunnia. Lo ho sostenuto Carlo Dalla Vedova, legale dell'americana, durante l'udienza del processo che si è aperto davanti alla Corte d'assise d'appello di Firenze. "Quello che bisogna riconoscere è il gravissimo errore giudiziario che è stato fatto nei confronti di Amanda Knox: non lo dice la sua difesa, lo dice la Corte europea dei diritti dell'uomo". La Corte è chiamata a decidere per la seconda volta se la 36enne cittadina statunitense il 6 novembre 2007, poco dopo l'assassinio a Perugia della giovane studentessa inglese Meredith Kercher, che avvenne la sera del primo novembre, calunniò o meno Patrick Lumumba, accusandolo di averla uccisa. Né la Knox, che vive a Seattle negli Stati Uniti, né Lumumba, malato, erano presenti in aula. "In questo processo - ha detto l'avvocato Luca Luparia, l'altro legale del collegio difensivo di Amanda Knox - ci sono le vittime: Meredith, la vittima principale; poi la parte civile di oggi, Lumumba; ma anche Amanda Knox che è innocente e ha subito anni di processo e processi mediatici". Knox è stata accusata a sua volta dell'omicidio di Meredith e poi, dopo quasi quattro anni di carcere preventivo, è stata assolta insieme a Raffaele Sollecito, suo fidanzato nel periodo del delitto. Dalla Vedova nella sua arringa difensiva ha ricordato che "Lumumba aveva portato 12 testimoni che dicevano che la sera del delitto era alla cassa del suo pub", e "quindi poteva essere subito liberato, ma è stato vittima dello stesso errore che è stato commesso con Amanda". Il processo è stato aggiornato al 5 giugno. In programma eventuali repliche e la sentenza.