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Clima pazzo, comanda la pioggia: lunghe siccità poi bombe d'acqua. Ma l'uomo finge di non capire

Alluvioni sempre più frequenti

Tra gli eventi meteorologici estremi (112 miliardi di danni in 42 anni: clicca qui) un ruolo primario lo recitano gli alluvioni e le piogge intense. Basta avere più di trent'anni per essere un diretto testimone di come sono cambiate le precipitazioni rispetto alla fine del precedente secolo. Anno dopo anno la neve è diminuita in maniera impressionante e i periodi di pioggia che hanno caratterizzato l'infanzia di tanti italiani ora di mezza età, sono stati sostituiti da lunghe astinenze interrotte da rovesci improvvisi: le ormai cosiddette bombe d'acqua che tutti abbiamo imparato a conoscere e che, sganciate improvvisamente dal cielo e spesso senza alcun tipo di preavviso, causano distruzione e danni milionari, oltre a lunghe scie di lutti.
Quanto sia disastroso il fenomeno delle piogge intense nel nostro Paese, lo spiega senza mezzi termini lo Speciale alluvione rapporto Città clima 2023, realizzato dall'osservatorio di Legambiente.
Negli ultimi 23 anni (2010- 31 ottobre 2023) in Italia sono stati registrati dalla mappa di Città Clima, ben 684 allagamenti causati dalla pioggia a cui si aggiungono 166 esondazioni fluviali e 86 frane, il 49,1% degli eventi.
Il Paese è stato costretto a spendere 13.8 miliardi per gestire le emergenze. La Protezione civile in dieci anni (2013-2023) ha indicato 141 stati di emergenza per eventi meteo-idro. La media spesa per la gestione delle emergenze è stata di un miliardo e 250 milioni ogni anno. Prendendo in considerazione i dati dal 2010, c'è la Sicilia in testa alla disastrosa classifica delle regioni più colpite: 86 casi. Seguono nell'ordine Lazio (72), Lombardia (66), Emilia-Romagna (59), Campania e Puglia (entrambe con 49 eventi), Toscana (48). La Lombardia, invece, campeggia nella graduatoria delle esondazioni fluviali: 30 episodi. Di seguito Emilia-Romagna (25) e Sicilia (18). In Lombardia anche il numero più alto di frane: 12 contro le 11 della Liguria e le 9 di Sicilia e Calabria.
Soffrono in particolare le grandi città. Sempre analizzando i dati degli ultimi 14 anni, a Roma sono stati registrati 49 allagamenti causati da piogge intense. Poi Bari (21), Agrigento (15), Palermo (12), Ancona, Genova e Napoli (10). Venti gli episodi di fiumi esondati nel Milanese, dove Seveso e Lambro rappresentano vere e proprie emergenze, quasi impossibili da contenere. Poi Sciacca (Agrigento) 4, Genova e Senigallia (Ancona) 3.
Alle precipitazioni incontrollabili, si alternano lunghissimi periodi di siccità. Come ad esempio quello del 2022, una situazione che si è protratta fino all'inizio del 2023, quando le piogge si sono di nuovo scatenate. Si pensi soltanto alle due alluvioni che hanno letteralmente sconvolto l'Emilia Romagna a inizio e metà maggio. Strariparono 23 corsi d'acqua e si verificarono quasi 300 frane, coinvolgendo 48 comuni. Nel complesso le vittime furono 18: una strage. Contemporaneamente fu colpito il nord delle Marche, regione che aveva subìto una grave alluvione nel settembre precedente. Un periodo devastante in cui l'Italia collezionò anche 52 grandinate in un solo giorno che, oltre a causare 110 feriti, distrussero le coltivazioni di grano, ortaggi, frutta e vigneti. Un vero e proprio bollettino di guerra. E i governi che si succedono alla guida del Paese continuano a fare poco, troppo poco.

Giuseppe Silvestri, caporedattore web nell'ufficio di direzione. Ascolano, classe '67, ha iniziato a scrivere per i quotidiani a 17 anni. Al Gruppo Corriere dal 1995. Dopo esperienze in tutti i settor...