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Ascani, aiuto a Salvini per attaccare Tesei

Matteo Salvini Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Vanno comprese le difficoltà del Pd. Con quello che succede in tutta Italia, i dem hanno tante gatte da pelare. E quindi devono risalire la china. In Umbria c'è Anna Ascani, vicepresidente della Camera, che vuol portare la sua pietra al cantiere per tentare di ripartire. Solo che fa un po' sorridere che per attaccare la presidente della regione Donatella Tesei, debba chiedere una mano a Matteo Salvini, come ministro delle infrastrutture e dei trasporti. La storia è in un'interrogazione parlamentare a risposta in commissione che l'onorevole del Nazareno ha presentato in questi giorni. Riguarda la condizione dei trasporti umbri, su cui ha le sue legittime opinioni, ma rivolgerla a Salvini sperando che bacchetti la regione è un po' un fuor d'opera. Anche perché la domanda al ministro è davvero propagandistica: "Quali iniziative urgenti intenda adottare, per quanto di competenza, al fine di realizzare un trasporto pubblico locale efficiente e di qualità in grado di offrire, anche nelle aree interne e nelle periferie, un'alternativa credibile e funzionale all'uso del mezzo privato, con particolare riferimento alla situazione della regione Umbria". In pratica si sollecita al governo una specie di vocazione sussidiaria rispetto alle competenze della regione. Evidentemente nel palazzo di Perugia non c'è uno straccio di opposizione se bisogna ricorrere a quella che sta in Parlamento, che pure non se la passa tanto bene. Diciamolo con chiarezza, le questioni che la Ascani pone assieme al deputato romano Casu, sono legittime e meritano risposta. Ma che la sede dove formularle sia quella parlamentare è un po' dubbio, visto che le competenze sono regionali per la gran parte del settore. Infatti, si tratta di trasporto pubblico locale, che giustamente è definito "servizio essenziale per garantire il diritto alla mobilità sicura e sostenibile per tutte e per tutti" e che secondo il Pd "si trova in grave emergenza". Dice l'interrogazione: "Nonostante gli investimenti previsti nel Pnrr per trasporti, infrastrutture e mobilità sostenibile, mancano sul territorio le risorse necessarie per fronteggiare l'aumento della domanda dovuta al boom turistico, le conseguenze della crisi climatica, la gestione e l'efficientamento dei nuovi mezzi". Hanno provato a chiedere come sia la situazione nelle altre regioni, i due parlamentari? A entrambi non va bene il documento programmatico dei trasporti approvato dalla regione nel 2023? Sono arrivati un po' tardi nella lettura e chissà se i dati di allora possono ancora essere considerati per buoni. Ad esempio, si afferma che "gli spostamenti per motivi di studio (fonte ISTAT) solo il 17,89 per cento avvengono a piedi o bici, mentre il 56,04 per cento degli studenti si avvale dell'auto privata e solo il 26 per cento utilizza i mezzi pubblici". Domanda: è una particolarità umbra? La Ascani ha provato a chiedere al deputato romano Casu la situazione del trasporto pubblico locale nella Capitale? Idem per gli spostamenti per motivi di lavoro: l'11,27 per cento avviene a piedi o in bici, l'85,84 per cento avviene tramite l'auto privata e solo il 3,95 per cento avviene mediante i mezzi pubblici. Nella sua risposta, il ministro Salvini potrà riferire ciò che accade ? da tempo ? in molti altri territori. Nella sostanza, il Pd che ha governato per tantissimi anni il ministero di Salvini; per non parlare dei decenni di potere della regione Umbria; ora scopre l'emergenza trasporto pubblico locale nel territorio. Senza peraltro un briciolo di autocritica. O è colpa dello Stato o della regione; mai di chi è stato inerte in un passato che non è nemmeno così lontano. La Ascani dovrà ovviamente ricevere risposta ai suoi quesiti e seguiremo l'iter dell'interrogazione. Ma pare davvero incredibile che si voglia inscenare una forma di propaganda istituzionale su un problema che non è esploso negli ultimi giorni, diciamo. Non c'è dubbio che il tema dei trasporti in Italia va affrontato e risolto perché i cittadini hanno il diritto ad un servizio all'altezza. Ma tutto si può fare tranne che agitare la bacchetta a mo' di rimprovero alle istituzioni che tentano di porre rimedio ai guasti del passato. Ma sembra un vizio che ormai caratterizza il Pd di Elly Schlein. Pare che loro non siano mai stati al potere nelle regioni e a livello statale e quindi possano "inchiodare" gli avversari politici alle loro responsabilità. Sarebbe stato meglio scrivere "siccome non siamo stati capaci noi, non sbagliate pure voi?"