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Spoleto, al carcere un cellulare nascosto nella presa elettrica della cella del boss

carcere spoleto Il carcere di Spoleto

Un telefonino nascosto nella cella del boss. Accade a Spoleto, nell'ala di massima sicurezza del carcere , dove gli agenti della penitenziaria hanno ritrovato il cellulare. Dove devono scontare lunghe pene di carcere duro i capi della mafia, era arrivato un telefonino per dialogare con l'esterno e forse per gestire ancora affari illeciti. Una brillante operazione di polizia giudiziaria ha consentito agli agenti di trovare il telefono, come spiega Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l'Umbria del Sindacato autonomo polizia penitenziaria: "Grazie all'attività d'indagine del reparto di polizia penitenziaria di Spoleto, nell'ambito di una perquisizione effettuata all'alba, è stato rinvenuto un microcellulare abilmente occultato dentro una presa di corrente elettrica in una cella della sezione dove sono ristretti detenuti appartenenti al circuito di alta sicurezza". Sono anni che "il Sappe lamenta a tutti i livelli che il taglio di ben 130 unità nella pianta organica della polizia penitenziaria del carcere operato nel 2017 avrebbe comportato gravissime carenze nella gestione della sicurezza interna dell'istituto e il ritrovamento del telefono è soltanto l'ultima conferma".