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Perugia, Virginia Brunori, vincitrice de La Caserma 2: "Sogno di fare ancora televisione"

Virginia Brunori Virginia Brunori

Ha messo tutti in riga Virginia Brunori, 22enne di Perugia che nella puntata de La Caserma 2 andata in onda domenica è stata proclamata migliore recluta. A settembre 2021 ha partecipato al talent stupendo in primis sé stessa. La studentessa di scienze motorie ha saputo mettersi in gioco mostrando anche le spigolature del suo forte carattere.
- Che esperienza è stata? Unica e irripetibile. Ho pianto, ho riso, mi sono innamorata e mi sono divertita. Abbiamo vissuto tutto a mille, in un giorno quello che proveresti in un anno. Sono riuscita a mostrare la vera me e mi sono trovata anche a confrontarmi duramente con gli altri.
- Qualche scontro c'è stato... Cerco molto il confronto. Ho una buona autostima e difficilmente mi butto giù. Con Del Frate ho avuto un battibecco perché non mi sono piaciute alcune sue esternazioni. Con altri come Maria Grazia, Fiorito e Lazzaroni ci sentiamo ancora spesso e ci siamo rivisti. La finale l'ho guardata insieme ad altri concorrenti.
- Con Verde c'era una sintonia particolare... Usciti dalla Caserma siamo stati fidanzati per 5-6 mesi. E' finita credo per differenza di maturità. Non ci sentiamo più. Oggi sono felice in un'altra relazione.
- Come è nata la partecipazione al talent? Guardavamo la prima edizione e mio fratello mandò la candidatura. Mia mamma spronava anche me nel farlo. Inizialmente rifiutai però alla fine l'ho mandata perché uscivo da un periodo in cui ero stata male e cercavo una rinascita.
- C'è stata questa rinascita? L'esperienza mi ha cambiato in positivo permettendo di conoscere meglio.
- Perché pensa di aver vinto? Due anni fa avrei detto solo perché ero abbastanza forte. Oggi direi perché ero la più completa. So fare molte cose bene. Sono sempre stata una sportiva e dal punto di vista psicologico do molto valore al senso di appartenenza, all'amicizia e all'altruismo.
- Che popolarità sta avendo? Avevo paura di non arrivare bene alle persone, di passare solo per quella cattiva e rigida. Mi sono stupita che mi sono arrivati solo complimenti. Una mia amica mi ha raccontato di una bambina che, mentre parlava con un'amichetta, ha detto che da grande vorrebbe diventare come me per sapere reagire a tutto.
- Come è la vita da recluta? Molto difficile tra sveglia presto e molte regole. Io sono abituata a seguirle e lo insegno anche alle mie allieve di ginnastica artistica. Mi mancava però un po' di libertà. E' una vita che non farei e posso tranquillizzare che non partirei per la guerra.
- La chiamavano Virginhitler, poi è diventata generale... Sono soprannomi nati quando facevo scout, anche là ero molto competitiva. Mentre gli altri si divertivano, io chiamavo la mia squadriglia al lavoro. Sono una che difficilmente si fa mettere i piedi in testa, poi con due anni di terapia mi sono addolcita e ho imparato a essere forte senza cattiveria.
- Quanto è stato importante il percorso dalla psicologa? Inizialmente lo vedevo come una debolezza, invece le persone che sanno chiedere aiuto sono delle vincitrici. Riconoscerlo è il primo passo per cominciare un cammino che ti porta fuori da quella situazione.
- La sua è una vittoria per le donne? E' la mia più grande lotta e la porto avanti quotidianamente anche in ambito sportivo. Le donne non devono dimostrare di essere più degli uomini ma essere viste come pari. Anche per lanciare questo messaggio spero di fare tv.
- Si vede in un altro talent? Confrontarmi con altre persone e scoprire lati di me è stato bello. Andrei in qualcuno di provante fisicamente come L'Isola dei Famosi .
- Continua però anche a studiare? Credo sia una delle cose più importanti. Da quando sono piccola so che come papà si sveglia per andare la mattina al lavoro, io dovevo farlo per andare a scuola.
- Poi c'è lo sport? Sogno di diventare insegnante di ginnastica artistica di alto livello.
- Ha mai pensato di lasciare Perugia? Sì, l'Umbria non è abbastanza avanti. Siamo troppo chiusi. Vorrei andarmene per poi tornare dopo
aver fatto esperienza perché resta la mia terra del cuore.

Gabriele Ripandelli, classe 1999, perugino. Laureato in Comunicazione pubblicitaria all'Università Stranieri di Perugia, impegnato nella magistrale all'ateneo Roma 3. Da sempre appassionato di giorna...