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Perugia, chiude Napoli pizza e sfizi, il titolare: "Eravamo in affitto e l'immobile è stato venduto"

Vincenzo Silvestri Vincenzo Silvestri

E' finito il periodo dello street food campano in via Ariodante Fabretti a Perugia. Dopo tre anni si chiude la porta di Napoli pizza e sfizi, che in poco tempo aveva avuto una rapida popolarità tanto da diventare punto di riferimento degli universitari perugini e degli studenti fuorisede che frequentano la zona per motivi di studio. "Qua eravamo in affitto - racconta il titolare
Vincenzo Silvestri - ma hanno venduto l'immobile e da gennaio con nostro grande dispiacere non ci saremo più. Si allargherà qui Delicatessen. Vediamo se riusciremo a riaprire altrove ma al momento i prezzi che troviamo in giro non ci permettono di farlo". Molti ragazzi in questi giorni di fine dicembre sono venuti per provare un'ultima volta quegli spuntini dal forte sapore napoletano. Tra i piatti più richiesti nella pizzeria, che aveva anche aperto alla consumazione seduti a tavola, c'erano i vari panuozzi e la pizza a portafoglio. "Voglio ringraziare i tanti giovani che da ottobre 2020 hanno animato il nostro locale fin dal mattino nelle pause tra una lezione e l'altra. Molti venivano poi la sera, anche d'inverno, quando la pizza era la soluzione ritenuta più gustosa per cena. L'80% della nostra clientela era formata da loro" Vincenzo con carisma ed empatia riusciva subito a creare un rapporto speciale con i tanti studenti: "In questi giorni è venuta a salutarmi una delle mie prime clienti. Dalla Polonia è tornata in Italia ed è voluto passare da noi". Tra pochi mesi il proprietario compirà 70 anni festeggiando un traguardo importante in una vita con la cucina sempre nello sfondo. La sua famiglia nel rione Sanità, una delle zone più popolari di Napoli che negli ultimi anni ha cercato di rilanciarsi, nel 1898 ha aperto Vini e Oli, una trattoria e vineria. Nel 1900 con l'intuizione di Zi Cuncetta e Rita Nasti, madre di Vincenzo, è diventata l'antica Cantina del Gallo ed è stata rilanciata come osteria puntando forte sulle pizze. Oggi il locale è gestito dal fratello e gli affari vanno bene. Vincenzo, ex impiegato delle poste, si è invece trasferito a Perugia nel 2007 attratto dall'Umbria per i meravigliosi paesaggi e per il legame che, per omonimia, la madre sentiva di avere con santa Rita da Cascia. E' solo nell'ottobre del 2020, una volta in pensione, che sceglie di aprire la sua pizzeria per provare a riprodurre il luogo di ritrovo per studenti che hanno saputo costruire i suoi nonni e bisnonni. L'intenzione ora non è quella di tornare a Napoli, che ha scelto di lasciare anni fa facendosi anche anni di stagioni estive tra San Benedetto del Tronto e altre località, ma di restare a Perugia. Chissà che in futuro in città non si possa tornare a gustare le sue delizie.

Gabriele Ripandelli, classe 1999, perugino. Laureato in Comunicazione pubblicitaria all'Università Stranieri di Perugia, impegnato nella magistrale all'ateneo Roma 3. Da sempre appassionato di giorna...